Servizio di Infettivologia a fianco dei cittadini per l’emersione di HCV in tempo di COVID 19
Promotore
Fondazione MISI (Malattie Infettive e Salute Internazionale)
Coordinatore scientifico
Dr ssa Paola Nasta, Fondazione MISI (Malattie Infettive e Salute Internazionale)
"COVID e HCV : "Esperto ON LINE" è una iniziativa di servizio della Fondazione MISI rivolto ai cittadini, patrocinato dal Comune di Brescia, dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, dall' Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Brescia, dalla Medicus Mundi Italia e dalla Fondazione Museke. La realizzazione è stata possibile grazie al sostegno incondizionato di Gilead e alla sponsorizzazione del Poliambulatorio Oberdan e della Pallacanestro Brescia.
Viene messo a disposizione un numero di telefono che consentirà di contattare e porre domande a un esperto in Malattie Infettive e Covid, che si renderà disponibile per offrire risposte di competenza. Il progetto nasce per mantenere alta in questo periodo l'attenzione anche su “altre malattie gravi non Covid”, attualmente marginalizzate, con particolare riferimento all’epatite C, problema rilevante nella provincia di Brescia.
Il servizio è fornito anche tramite due farmacie pilota di Brescia: la Farmacia Austoni (in via Cremona) e la Farmacia Castello (in via Galilei)".
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Premessa
La pandemia COVID 19 ha fatto “riscoprire” nella popolazione la figura dell’infettivologo, una figura di specialista particolarmente importante nella gestione quotidiana della salute, a fianco dei medici di famiglia, tuttavia poco raggiungibile se non attraverso i servizi ospedalieri.
Nell’ipotesi, del tutto verosimile che, con l’avanzare della stagione autunnale e invernale, aumenteranno i casi con sintomi respiratori simil influenzali( febbre, tosse, faringodinia, rinorrea, congiuntivite ecc), essendo la circolazione di SARS COV 2 tuttora ben presente nel territorio italiano, l’occorrenza di patologie respiratorie potrebbe essere il movente che spinge a cercare un approccio con un medico specialista infettivologo.
L’occasione sarebbe quindi ottimale per sottoporre il paziente, in contemporanea, ad un’indagine di valutazione del rischio per HCV e , se disponibili i test rapidi, ad uno screening mirato.
Infatti la malattia cronica di fegato sostenuta da virus dell’epatite C è un problema di salute pubblica di notevole rilevanza in Brescia e Provincia.
Con la collaborazione del Dr Michele Magoni, responsabile del servizio epidemiologico dell’ATS è eseguita un’ analisi della prevalenza di malattia da HCV nella provincia di Brescia. E’ emerso che, se in Europa, infatti, la prevalenza di epatite è in media 1,3-1,6%, nella provincia di Brescia si giunge a toccare il 3%. La mappa allegata mostra come le più alte prevalenze di malattia interessino la zona della Franciacorta, Valtenesi e città di Brescia.
Vista la presenza oggi di una cura efficace e ben tollerata e vista la scadenza a breve termine dei fondi governativi allocati per la cura, la Fondazione MISI (Malattie Infettive e Salute Internazionale https://www.fondazionemisi.it/) si è proposta di sviluppare progetti di micro eliminazione di HCV attraverso la sensibilizzazione dei medici di famiglia e della popolazione generale
Alcuni dei progetti in essere promossi da MISI sul territorio bresciano sono di seguito descritti
- Incontri con i medici di famiglia con la collaborazione dell’Ordine dei Medici e l’Azienda per la Tutela della Salute di Brescia (ATS Brescia)
- Sviluppo di moduli formativi per i giovani medici in formazione
- Analisi epidemiologica, in collaborazione con il servizio epidemiologico dell’ATS, per l’identificazione dei soggetti con esenzione attiva per HCV, ma non seguiti presso alcun centro di clinico né messi in terapia
- Una Web App, a breve sugli store per il “case finding” dei soggetti a rischio per HCV rivolta ai medici di famiglia e alla popolazione generale
- Un servizio di “close to care” per agevolare la prenotazione delle visite specialistiche presso i centri di cura dei soggetti con test HCV positivi
- Campagne social rivolte a sensibilizzare e informare sulla malattia la popolazione generale e gli operatori dei settori delle cure estetiche e tatuatori
- Progetti di micro-eliminazione di HCV dal territorio con il coinvolgimento di farmacie e utenti
Durante la pandemia COVID 19 nella sua prima fase, gli screening di HCV, come di altre patologie, si sono interrotti e non a caso correlativamente il numero di diagnosi di tumore epatico si è elevato.
L’intento di porsi accanto alla popolazione ed ai medici di famiglia durante l’emergenza COVID, ha portato la Fondazione MISI ad ideare un progetto di avvicinamento e di rimodulazione della figura professionale infettivologica e di esperto COVID nella comunità.
E’ altresì osservazione comune che la figura del farmacista stia sempre più affiancandosi e, a volte, anche sostituendosi alla figura del medico di famiglia nell’offrire suggerimenti sanitari alla popolazione generale.
Tale figura sta assumendo quindi sempre maggior importanza nella gestione della salute dei cittadini, acquisendo anche aspetti di fondamentale importanza nell’erogazione di servizi, soprattutto in epoca di pandemia COVID.
Pertanto la figura del farmacista acquisisce, nell’ambito dell’educazione e della tutela della salute della popolazione, un valore elevato da valorizzare e affiancare alla figura dello specialista .
Proposta
Attivare un progetto pilota di servizio offerto in farmacia, di consulenza in videochiamata ad opera di un esperto in malattie infettive e COVID 19 per offrire agli utenti, che lo richiedono, un aiuto concreto e avvicinare la figura dell’esperto alla popolazione con due obiettivi:
- Aiutare la popolazione e i loro medici di famiglia ad orientarsi nella gestione delle patologie tipiche della stagione invernale propriamente infettivologiche, in epoca di pandemia COVID 19
- Mantenere alta l’attenzione sull’opportunità di favorire l’emersione del sommerso dei casi di infezione da HCV e garantire l’avvicinamento ai centri di cura dei soggetti HCV RNA positivi cogliendo l’occasione del contatto con lo specialista infettivologo in epoca di pandemia COVID-19
Modalità di svolgimento
Il servizio verrà attivato in due farmacie pilota di Brescia città
Il servizio verrà pubblicizzato tramite messaggi costruiti ad hoc e stampati su roll up installati in una zona della farmacia idonea alla lettura da parte degli utenti
Il servizio consterà di:
- Una consulenza specialistica offerta da parte di esperti in malattie infettive e COVID mediante videochiamata
- La consulenza verrà attuata in una zona riservata della farmacia, con la presenza del farmacista che metterà a disposizione un tablet dedicato e aiuterà l’utente, se richiesto, nello svolgimento del colloquio proponendo anche il suo eventuale punto di vista professionale
- Durante la consulenza verrà valutata la presenza di trigger di rischio per acquisizione dell’infezione da HCV
- Se il soggetto verrà identificato come “a rischio” verrà sottoposto, con suo consenso, a test rapido gratuito per l’identificazione di anticorpi anti-HCV
- Se il soggetto risultasse positivo per HCVAb, l’esperto, mediante un servizio di telemedicina, provvederà ad organizzare le modalità più adeguata per la ricerca di HCV RNA e indirizzare il paziente al centro specialistico di cura, in caso di necessità
- Verranno analizzati indicatori di efficacia dell’iniziativa, con particolare attenzione a:
- indici di gradimento da parte della popolazione basato sul n° di persone che chiedono informazioni e sul numero di consulenze richieste
- numero di utenti risultati “a rischio” per HCV
- numero di test rapidi per la ricerca di HCVAb effettuati
- numero di test rapidi per HCVAb positivi
- numero di test per HCV RNA positivi
- numero di pazienti indirizzati al centro di cura
VALORE ETICO
Il progetto pilota prevede l’implementazione, presso due farmacie di Brescia, di un’azione di consulenza e screening proattivo degli utenti delle farmacie, che tramite un servizio di telemedicina offerto per patologie di pertinenza infettivologica , compreso il sospetto di COVID, risultino a rischio per infezione da HCV in base ad un’anamnesi positiva per trigger tipici. Poiché la terapia per HCV assicura in oltre il 90% dei casi la guarigione, migliora la sopravvivenza , riduce il rischio di co-morbidità extraepatiche e migliora la qualità di vita, si ritiene fondamentale che l’infezione da HCV venga identificata, soprattutto in un’ epoca pandemica come quella in corso. E’ altresì noto che, in caso di co-infezione con SARS COV-2, la prognosi di COVID-19 sarebbe aggravata.
Il programma di screening permetterà di far emergere casi sommersi di HCV cronico e avvicinare ai centri di cura quanti più portatori di infezione.
Il riconoscere e diagnosticare una infezione da HCV porterà un beneficio a livello individuale, ma anche a livello della comunità, giacché arrestare la catena del contagio attraverso una diagnosi precoce
consente di ridurre il numero di nuove infezioni, il che è fondamentale nell’ottica dell’eliminazione globale di HCV secondo gli obiettivi dell’OMS.
Erogazione di autotest in farmacia
Il test rapido per l’identificazione di HCVAb è basato su autotest; il farmacista , come per altri dispositivi, offrirà un luogo idoneo ed un aiuto, se necessario, per la gestione del servizio
Se l’utente deciderà di eseguire il test in altro momento verrà identificata una modalità agevolata per l’erogazione (attraverso il medico di famiglia o in ambulatorio presso centri privati)
Espansione del progetto
In base alla fattibilità ed efficacia del progetto pilota, il numero di farmacie aderenti al progetto potrà essere esteso a vari territori della provincia
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