La ricerca clinica
La Fondazione Malattie Infettive e Salute Internazionale (M.I.S.I.) favorisce e sviluppa attività nell’ambito epidemiologico-preventivo, clinico-terapeutico e della sperimentazione clinica nel campo dell’infettivologia. Promuove altresì attività di divulgazione, di educazione e di formazione sanitaria nonché iniziative di valenza socio-assistenziali.
Attività precipuamente infettivo logiche, indirizzate in primis:
alla definizione epidemiologica di rilevanti priorità infettivologiche nazionali, con particolare riferimento all’infezione da HIV/AIDS, alle virus/epatiti, alle infezioni ospedaliere e di comunità, alle patologie infettive d’importazione del viaggiatore internazionale e del migrante. L’aspetto epidemiologico è alla base dello studio e della valutazione critica di strategie e programmi di prevenzione, controllo e trattamento di tali patologie.
In questo contesto si incardina il Progetto MASTER, (www.mastercohort.it) che è uno dei più vasti e completi Database a livello nazionale e internazionale di pazienti affetti da infezione da HIV/AIDS e virus/epatiti.
La Fondazione M.I.S.I. in particolare supporta studi osservazionali di coorte, retrospettivi e/o prospettici, fra cui rilevante è la definizione e il monitoraggio delle caratteristiche socio-demografiche, comportamentali, viro-immunologiche e cliniche dei pazienti HIV-positivi di primo e recente accesso.
Tali dati rappresentano il background per impostare interventi “mirati” di prevenzione, controllo e trattamento dell’infezione da HIV nella comunità.
In questo ambito la Fondazione ha altresì supportato sperimentazioni cliniche intese a analizzare criticamente il trattamento dei pazienti coinfetti HIV/HCV nell’obiettivo di ottimizzarne l’efficacia e minimizzarne gli effetti collaterali in termini di sindrome metabolica, danno cardiovascolare, renale e osseo. Altre sperimentazioni cliniche sono state dedicate all’impiego di nuove molecole nell’ambito dell’epatite C e dell’epatite B.
La formazione
La Fondazione promuove inoltre attività di formazione, organizzando Consensus Conferences e meeting interattivi multidisciplinari anche attraverso moduli ECM e FAD, aventi per oggetto il trattamento dell’infezione da HIV e dell’epatite B e C, la gestione di terapie innovative e sperimentali.
Altri argomenti di formazione? Le attività di formazione della Fondazione sono rivolte a medici specialisti e ai i Medici di Medicina Generale (MMG). Il programma è stato esteso alla creazione di network di riferimento per second-opinion con i centri di eccellenza.
I Progetti socio assistenziali
La Fondazione si è proposta e intende sempre più proporsi come promotore e sponsor delle varie attività di ricerca traslazionale epidemiologica, preventiva e clinico-terapeutica nel campo infettivologico, basate sulle priorità nazionali e dei Paesi in via di sviluppo, fungendo come centro organizzativo e coinvolgendo nell’implementazione in primo luogo le risorse, in particolare in termini di volontà e capacità umane, dei componenti del Consiglio di Amministrazione e di loro collaboratori.
Attività socio-assistenziali vengono svolte altresì, irradiandosi dai centri infettivologici di Brescia, di Roma, di Firenze, di Bari, di Bergamo e di Pavia, in collaborazione con centri infettivologici di Burkina Faso, Mozambico, Burundi, Eiopia etc., dove sono in atto da tempo collaborazioni a sostegno dell’attività di ricerca clinica.
Sulla base dei promettenti risultati delle prime iniziative di ricerca clinica, sono stati successivamente lanciato progetti di assistenza tecnica e ricerca a favore di comunità di bambini con infezione da HIV. L’ambito di questa ricerca è stata principuamente la co-infezione tra HIV e tubercolosi e tra HIV e virus/epatitici. Analoghe ricerche sono supportate nel campo del Mother To Child Transmission (MTCT) in Burkina Faso.
Come estensione di queste attività la Fondazione sostiene finanziariamente la formazione di personale sanitario ad Addis Ababa, Etiopia, e a Ouagadougou, Burkina Faso, mirando ad integrare ricerca clinica e rafforzamento delle capacità umane nei servizi sanitari locali. È stata in tal modo resa possibile la partecipazione a stages di formazione di personale sanitario in Italia, e sono state organizzate attività di formazione anche in sede locale.